
Zsolt Torok
Nome: Zsolt Torok
Data di nascita: 29.09.1973
Provenienza: Città di Arad, Romania
Studi: Istituto Tecnico di Odontoiatria, Università di “Vasile Goldis”
Lavoro: Progetti collegati a salite, presentazioni, conferenze
Come ti descriveresti? Il mio nome è Zsolt Torok, sono una Guida Alpina.
Ho iniziato ad appassionarmi all’arrampicata per via dei racconti che i miei genitori erano soliti raccontarmi fin dalla mia prima infanzia.La montagna mi ha permesso di vedere oltre il mio limite conosciuto ed è stata il mio punto di riferimento per affrontare il mio percorso di vita.
I mie obiettivi raggiunti più rilevanti sono state le grandi pareti Nord delle Alpi – rispettivamente Eiger, Grandes Jorasses, Matterhorn, Dru, Tre Cime di Lavaredo, Pizzo Badile. In campo internazionale, nel 2013 sono stato a capo della spedizione rumena che ha salito la via Schell sulla parete Rupal del Nanga Parbat.
Nei miei 29 anni di carriera alpinistica ho prodotto diversi film documentari di arrampicata: Con gli occhi verso Himalaya; Himalaya, sogno e destino; Sulle orme di Riccardo Cassin solo per citarne alcune.
Cerco ogni giorno, attraverso conferenze motivazionali di divulgare i valori con cui sono cresciuto e le esperienze fatte nel corso del tempo, per stimolare i giovani rumeni ad intraprendere un percorso sportivo.
Attività sportiva principale Arrampicata, alpinismo
Altre attività sportive Nuoto, Kayak , Canoa, Dragon Boat, Mountain Bike , Sci Alpino, Sci Estremo
La prima cosa che fai appena hai tempo libero Sport a 360 gradi
Hobby? Interior design, bricolage, canoa indiana.
Da quanto scali? Dall’anno 1988
Spedizioni: torok.ro/expeditii/
Salite Alpinistiche: torok.ro/realizari-alpine/
I tuoi punti di forza? “la testa” riesco a dominare le mie paure, sono un buon pianificatore delle mie attività, cerco di non lasciare nulla al caso e … gioco di tattica!
I tuoi punti di debolezza (per il momento)? Articolazioni ogni tanto qualche acciacco si fa sentire.
Che cosa pensi delle donne che arrampicano? Dovrei conoscerne tante altre ancora prima di potermi esprimere a riguardo. Le donne sono speciali…
Com’è iniziata la tua passione sportiva? Dai racconti dei mie genitori quando a cinque anni mi raccontavano le epiche storie di Hillary e Tensing Norgai Sherpa all’ Everest.Da allora forse complice l’emulazione volevo essere io stesso un alpinista.
Parete, falesia, boulder o indoor? Parete senza alcun dubbio!
L’incontro che ti ha cambiato la vita Sono stati tanti e tutti sono stati importanti nel momento in cui sono arrivati. Nella mia famiglia, mio zio che era un alpinista ha influito e contribuito alla crescita di questa forte passione.
La tua famiglia è coinvolta, ti sostiene? Certo! il sostegno morale, quello più importante. Sono divorziato e il più grande supporto lo ricevo da mio figlio di quattro 4 anni.
Gare o solo pareti? Solo pareti. Ho partecipato a 20 competizioni d’arrampicata durante le quali ho raggiunto il podio 3 volte.
Allenamento come e quanto Dipende dall’obiettivo che mi sono dato: l’alpinismo ad alta quota o tecnico o una combinazione fra loro. Quando mi preparo per l’alpinismo ad alta quota pratico : nuoto subacqueo, corsa su terreni sconnessi con varie ritmiche, mountain bike tre mesi prima della spedizione, 1-2 allenamenti giornalieri con una pausa dopo tre giorni. Se si tratta di arrampicata in parete, mi alleno progressivamente per raggiungere un livello di VIII, ma io non sono un grande fan di arrampicata sportiva e faccio questo solo per allenarmi.L’arrampicata pura dopo un certo grado è un piacere solo se ricondotta ad un obiettivo. Non mi piacciono le salite di soli pochi metri, perché non ho la soddisfazione della cima, L’arrampicata per me è una forma di allenamento, solo questo.
Massimo grado a vista e lavorato: A vista VII/VII+
Spedizioni estere: Argentina,Pakistan, Nepal, progetti nelle Alpi.
Musica preferita: Queen, PinkFloyd, Dire Straits, Mike Oldfield.
Cibo/bevanda preferiti Sono un buongustaio: mi piace mangiare e apprezzo il cibo saporito. Non so dire quale sia il mio piatto preferito ma posso dire che mi piace la pasta, le carni, la cucina italiana, francese ma anche quella rumena. Vino rosso secco, e un buon caffè molto caldo, acqua minerale gassata, cola, Schweppes.
Qual è stato il progetto più difficoltoso? Come lo hai affrontato? La maratona delle Grandi Pareti è stato il progetto più difficile, dalla Slovenia alla Francia, le pareti nelle quali è stata scritta la storia dell’alpinismo. È stato difficile perché i luoghi erano diversi e molti, era necessaria una buona logistica.
Le ho salite tutte, alcune anche in condizioni atmosferiche avverse.Il progetto è ispirato dall’iniziativa del grande alpinista Patrick Berault che ha attraversato le Alpi affrontando tutte le grandi pareti leggendarie.Nel progetto In questa occasione l’ascensione più difficoltosa è stata la salita alla Cassin sulla Cima Ovest a causa della neve e del ghiaccio. La più rischiosa è stata il Matterhorn a causa della difficoltà di assicurazione. La salita più bella è stata senza alcun dubbio l’Integrale Peuterey, quella al limite dell’impossibile le Grandes Jorasses per il Lincheaul, non per la sua difficoltà ma a causa di continue frane e situazioni di pericolo.
Sfide future Parete Nuptse Sud, Parete Sud Shisha Pangma, Gaselbrum 4, Pilastro Freney
Sogni segreti Anteprima mondiale della nuova linea nella parete Sud del Nupse-Lhotse
I tuoi idoli sportivi Simone Moro, Walter Bonatti, Gaston Rebuffat, Lionel Terray, Riccardo Cassin, Patrick Berault e Patrick Gabarou
Cosa ti aspetti dalla nuova avventura con Climbing Technology? Climbing Technology è un marchio proiettato al futuro con un forte orientamento all’innovazione. Sul mercato ci sono marche famose ma per mia personale percezione più sono grandi e più si allontanano dalle persone.
In Climbing Technology ho fin da subito trovato persone disponibili all’ascolto che sanno mettersi in gioco con una forte propensione alla concretezza. Non so spiegare, si percepisce una simpatia e una filosofia che avvicina e unisce le persone. Attrezzatura CT preferita e perché Difficile fare una distinzione senza fare torto a qualche prodotto minore, ma sicuramente le piccozze che ho avuto modo di provare sono attrezzi magnifici.