
Francesco Salvaterra: breve viaggio nel Verdon
“Una volta, nei primi anni novanta, andavamo in Verdon dalle Dolomiti per fare arrampicata sportiva! Qui c’erano gli spit e da noi no, ora la gente (poca) va in Verdon per fare alpinismo”.
Così esordisce la Guida Alpina Stefan Stufflesser di fronte alla mia domanda: “Come era il Verdon che ha conosciuto vent’anni fa”
Ci troviamo di fronte ad una birra nel bar più famoso della Palud, il bar “De la Place“. Purtroppo siamo alla fine del nostro breve viaggio sulle rive delle Gorges, iniziato solo due giorni fa. Che dire, per dire di aver conosciuto queste pareti occorrerebbero molti più giorni e molte più calate sull’orlo dell’abisso.
- Francesco Salvaterra in Verdon
- Il Verdon
Quello che mi rimane impresso sono le performance di Berni Rivadossi e Silvio Reffo, compagni che considero veri e propri climbers con la C maiuscola, il pozzo di conoscenze sulla storia dell’arrampicata che sfodera dal cappello Paolo Cattaneo (se esistesse una Sarabanda dell’arrampicata la vincerebbe di certo), i condor e la pace che si respira.
Durante queste due giornate Berni e Silvio riescono ad accoppiare le necessità di uno shooting fotografico (il nostro viaggio aveva infatti questo scopo), con la performance sportiva. Silvio sale flash in un un’ora secca di orologio la famosa “Tom et Je Ris”, un viaggio lungo 60 metri tra due ininterrotte canne strapiombanti.
- La discesa
- Francesco Salvaterra
Il giorno successivo è il turno di Berni, che sale a vista uno storico 8a, l’estetica prua di “Seance Tenante”.
Io mi limito a salire trad il camino strapiombante di “Crisalis”, un 6c molto bello. La Palud è tutt’altro che una mecca dell’arrampicata come potrebbe esserlo Arco, Chamonix o El Chaltèn: pochissima gente per la strada, un borgo antico dall’aria tranquilla e rilassata immerso nella campagna provenzale. Nessuna insegna colorata o depiliant pubblicitaro promuove l’agenzia di canyoning e arrampicata, solo dei modesti murales dipinti sul muro.
- Salvaterra su Crisalis
- Verdon
- La discesa di Francesco
Insomma, una visita breve ma memorabile, la sensazione è stata quella di scambiare due chiacchere con una bella donna che però va di corsa e lascia insoddisfatti… però noi conosciamo il suo indirizzo.
Francesco Salvaterra
Ph: Giordano Garosio