
Daniel Fuertes a Margalef chiude Bongada 9a
Spesso in inverno la meta dei nostri fine settimana è Margalef. Questa zona per l’arrampicata è una delle migliori del mondo ed è diventata per molti climbers il luogo preferito per l’arrampicata durante i mesi freddi. E ‘un posto meraviglioso, non solo per la sua roccia, i suoi tiri e la sua pietra speciale piena di “tasche” per le dita, è speciale anche per la sua gente. Per noi, si tratta di un posto del cuore perché ci sentiamo come a casa. Probabilmente perché, anno dopo anno, ci torniamo a godere dei suoi percorsi e della sua gente.
Quest’anno, non avevo alcun progetto particolare. Ero più concentrato sul mio “grande obiettivo” ad Alquezar “El Priorato di Sion“, ma Silvia (la mia ragazza) aveva il suo progetto a Margalef (sono sicuro che lo chiuderà presto). Per questo motivo abbiamo deciso comunque di venire qui durante i fine settimana, per permetterle di mettere le mani sul suo progetto di questa stagione. Poi, un tiro quasi dimenticato che si chiama “Bongada” (9a), ha attirato la mia attenzione. Questo tiro è stato aperta alcuni anni fa da Ramonet e lo scorso anno si è registrata la prima ripetizione ad opera di un grande Alex Megos. Ho capito che il tiro era perfetto per il mio modo di arrampicata, mi è piaciuto tantissimo. Tuttavia, scalavo senza determinazione perché la mia mente era concentrata su un altro progetto, il solito: “El Priorato di Sion” che ormai ha tutta la mia attenzione.
- Dani a Margalef
- Dani a Margalef
Vi racconto qualcosa di più di questo tiro. Si trova in Espadelles, una grande area di Margalef. E’ la più grande falesia lì, e probabilmente uno delle più grandi del mondo. Questa via era stata chiodata da Renaud Moulin, che ha tracciato molte vie famose a Margalef e che continua a tracciare in diversi luoghi in Spagna.
La via è di circa 30 metri dei quali 15 a strapiombo. Ha due sezioni diverse: la prima è molto cruciale e dura, movimenti molto fisici, con due passaggi lunghi per la spalla destra, dopo si sale a destra e ci si collega con la seconda parte della via, la parte più importante per me.
Un tetto continuo, una prova di resistenza e una sequenza molto fisica. Le braccia scoppiano in quella sequenza, non c’è possibilità di riposare ma dopo aver amministrato bene l’energia, movimento dopo movimento si arriva a un bel muro di 5 metri semplici che portano al top dove si può riprendere fiato.
Sono sicuro che, nel tempo, alpinisti provenienti da tutto il mondo verranno qui per provarlo, perché la sua bellezza, la sua qualità e la sua forza sarà saprà regalare tante emozioni a molti climbers come me. Forza !!!! Venite a provare Bongada!!!!
Daniel Fuertes