La chiave per veicolare l’arrampicata è il gioco


STARE IN EQUILIBRIO: le origini

L’arrampicata è la ripresa di una motricità di base molto istintiva che, partendo dallo stesso istinto che ci ha trasformati in bipedi, si manifesta come attività caratteristica nei primi anni di vita. Il bimbo che usa gli arti superiori per passare dalla quadrupedia alla stazione eretta, si arrampica sulle sedie e sui mobiletti, si proietta nell’adulto che sale sempre più in alto per godere di orizzonti più ampi e successivamente scopre il piacere del gesto di scalare.

I bambini e le bambine, infatti, imparano a controllare il proprio corpo e a gestire l’equilibrio in situazioni originali, sperimentando forme di movimento e comportamento, valutando in modo attento le loro possibilità ed i loro limiti.

Sin dall’età dei 3 anni “arrampicarsi” è innato, poi, si afferma con il tempo. Le capacità sensoriali e motorie di porsi in relazione con lo spazio sono processi che si sviluppano e si consolidano nella loro espressione definitiva attorno ai 10 anni. Con un approccio ludico alla forza di gravità e alle leggi fondamentali della fisica, i bambini testano una forma di divertimento nel muoversi in senso verticale sulla parete da arrampicata, accrescendo così le loro capacità motorie e le loro abilità sportive. I bambini soddisfano il loro naturale bisogno di movimento e sviluppano le percezioni sensoriali attraverso giochi di equilibrio, arrampicare, scivolare, oscillare, sospendersi e dondolare. Attraverso queste azioni imparano a conoscere le leggi del movimento e prendono coscienza di sé sperimentando la forza di gravità con il proprio corpo.

GIOCARE CON L’EQUILIBRIO

La chiave per veicolare l’arrampicata è il gioco. Giocare con la forza di gravità è sempre stato molto divertente, soprattutto se si acquisisce tale capacità con una certa maestria che consente a queste piccole “scimmiette” talentuose di eseguire “capolavori” e numeri quasi circensi. Ciò che affascina, e quindi DIVERTE il bambino e la bambina, però, non è soltanto riuscire ad acquisire quelle abilità, ma vivere la gioia del movimento nel vedersi “sfrecciare il mondo accanto”. Vedere alla rovescia il mondo nella fase di calata o sentirsi completamente scombussolati dopo una serie di evoluzioni, rotazioni e pendolii con la corda letteralmente sospesi nell’aria. Piace, quindi, diverte e permette al bambino di scoprire il mondo verticale. I bambini sviluppano le abilità motorie attraverso il gioco.

LA MIA ESPERIENZA

Rivestire le vesti di arrampicatrice, ex atleta nelle gare, e allenatrice non è facile poiché bisogna saper trasmettere la propria passione in modo costruttivo, lasciando spazio per una scoperta autonoma e, nel contempo, riuscire ad accompagnare lo sviluppo dei ragazzi e delle ragazze futuri “talenti”.

La chiave è SAPER EDUCARE alla pratica dell’arrampicata attraverso la propria esperienza.

Per esempio, nella palestra dove insegno, abbiamo ideato un programma di avvicinamento all’arrampicata dedicato ai bambini dai 4 agli 8 anni definito: GIOCO-ARRAMPICATA, che prevede diversi livelli di gioco dove vengono sviluppate diverse capacità: agilità, equilibrio, coordinazione ecc. Si parte dai bimbi di 4 anni e si articola su più livelli per seguirne i progressi del gruppo sportivo vero e proprio fino ai 18 anni. L’obiettivo è proporre sempre nuovi schemi motori di pari passo con la crescita. Allenare è l’ultimo step di un processo formativo che è ” saper far crescere” i ragazzini applicando, fin da piccoli, un metodo educativo basato sul gioco finalizzato poi all’arrampicata.

IL GIOCO ARRAMPICATA   Equilibrio-Arrampicata-Fiducia

Le attività proposte nel GIOCO ARRAMPICATA mirano innanzitutto a sviluppare nei bambini e nelle bambine sicurezza di sé e autostima. Attraverso giochi e sfide che permettono anche ai più piccoli di formare una propria identità attraverso l’esplorazione dello spazio intorno, si affrontano sempre situazioni nuove di instabilità, come i percorsi stile “gincana”. Con la crescita, aumentano le varie attività e si introducono nuovi concetti orientati all’arrampica specifica introducendo nozioni di sicurezza (nodi, sicura etc). Quasi tutti i bambini sono in grado di aiutarsi e imparare ad assicurare se ricevono istruzioni precise, mantenendo alta la soglia di attenzione e sviluppando il senso di responsabilità verso il prossimo.

DAL GIOCO ARRAMPICATA ALL’AGONISMO

Dal gioco arrampicata i bambini più motivati vengono poi indirizzati al mondo delle gare vissute in ambito giovanile come un importante momento di aggregazione. Esse costituiscono un ottimo sistema per dare ai ragazzi e alla ragazze degli obiettivi concreti. Dal gioco arrampicata si passa al GRUPPO SPORTIVO dove uno degli obiettivi da me perseguito è l’importanza di ” far gruppo”, motivarsi e stimolarsi a vicenda.

Gli esercizi di base vengono completati con tecniche e mezzi di allenamento specifici, ponendo sempre massima attenzione ai carichi e alle caratteristiche di ogni singolo atleta. Combinando talento, passione e dedizione a buoni metodi di allenamento i ragazzini raggiungono livelli di arrampicata sempre più alti ed in giovane età. Il “valore aggiunto” dal punto di vista dell’educatore-allenatore in questo caso è quello si stimolare i bambini senza spingerli troppo, senza porre obiettivi che non siano propri del singolo atleta. I ragazzi e le ragazze devono divertirsi, accettando anche qualche momento di delusione, mantenendo equilibrio tra l’intensità dello stimolo proposto e il lavoro per raggiungere tale obiettivo.

INCORAGGIARE STIMOLARE IN MANIERA POSITIVA E SUPPORTARE I RAGAZZI DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO è parte di questo complesso legame allenatore-atleta.

Non credo nelle schede di allenamento magiche, nella ricetta risolutiva e miracolosa. L’allenamento del gruppo sportivo è un processo di crescita importante e delicato tra allievo e allenatore che comprende molteplici fattori di sviluppo:

– condizionale (forza velocità e resistenza)

– tecnico

– tattico

– psicologico.

Nella mia personale esperienza credo che la maggior parte dei percorsi formativi dedicati ai bambini ed ai ragazzi proposti dai vari centri come le palestre di arrampicata dovrebbero avere come primo obiettivo non solo l’allenamento ma l’educazione all’arrampicata sportiva in tutte le sue forme. Educare alla pratica partendo dal gioco, passando dalla didattica, dalla preparazione fisica, senza tralasciare l’aspetto psicologico.

Elena Chiappa

Foto di copertina: Alberto Orlandi

+ There are no comments

Add yours